Pagina:Memorie storiche della città e del territorio di Trento.djvu/251

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e del territorio di trento. 233

soggetta ogni giurisdizione ed inspezione del Magistrato civico. Lo Statuto di Trento è diviso in tre libri, il primo de’ quali è intitolato De civilibus, il secondo De Syndicis, ed il terzo De criminalibus, nel quale vennero cangiate, e riformate, o ritenute le disposizioni, che erano negli antichi statuti emanati sotto i Principi Vescovi Bartolammeo Quirini, Alberto di Ortemburg, ed altri Principi. Questo Statuto è stato composto o compilato dai Consoli e Provveditori della città di Trento, e da essi presentato al Principe Bernardo Clesio, perchè ottenesse, come ottenne pure, forza e sanzione di legge, e venne reso pubblico colle stampe l’anno 1527. Esso fu formato sull’esempio o modello d’altri statuti delle varie città d’Italia, i di cui Rappresentanti composero essi pure i loro statuti con averli poi presentati a’ loro Principi onde ottenerne la sovrana conferma. Così veggiamo aver pur fatto ne’ posteriori tempi i Rappresentanti della città di Roveredo, i quali dopo aver composto o riformato il loro statuto lo presentarono al Serenissimo Arciduca d’Austria Conte del Tirolo, che lo confermò poi colla suprema sua autorità; ma tutti questi statuti egualmente che il nostro, sebbene contengano alcune utili e sagge disposizioni, dimostrano tuttavia, quanto la scienza della legislazione fosse in quei tempi ancor nell’infanzia.

Abbiam parlato nel Capo decimonono