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238 memorie storiche della città

Fatta dal Principe la scelta il Magistrato civico gli presentava poi solennemente il nuovo Podestà nel suo Consiglio aulico, ove il Principe dava in mano del Podestà due simboli uno indicante la giurisdizione, che gli veniva conferita per l’amministrazione della giustizia nelle cause civili, e l’altro quella, che gli veniva conferita nelle cause criminali, giurisdizione però ristretta al solo giudizio di prima istanza subordinata e soggetta all’autorità superiore dell’eccelso Consiglio aulico, a cui si devolvevano tutte le appellazioni o richiami contro le sentenze pretorie. Il Podestà prestava poi al Principe come ogni altro suddito il giuramento di fedeltà ed obbedienza secondo la formola, che abbiamo già detta. Anche la città di Riva godeva egualmente il diritto di presentare al Principe la nomina di tre o più soggetti per l’elezione del suo Pretore, e lo stesso diritto di presentare al Governo austriaco la nomina di tre o più soggetti per la carica di Pretore aveva pure la città di Roveredo.

Il Magistrato civico di Trento aveva oltre tutto ciò il diritto di nominare ancora il custode delle carceri pretorie, il quale però doveva essere aggradito e confermato dal Principe, ed essere presentato al Cancelliere aulico, nelle di cui mani prestar doveva il giuramento di fedeltà e d’obbedienza. Il Magistrato consolare aveva eziandio il diritto di eleggere il Magistrato così detto della Sanità, al quale