Pagina:Memorie storiche della città e del territorio di Trento.djvu/266

Da Wikisource.
248 memorie storiche della città

Ferrara, il quale fu pure uno dei quaranta della Società italiana delle scienze: di Gian Battista de Gasperi di Levico pubblico Professore di storia nell’Università di Vienna, che tra le altre sue opere una elegantissima ne scrisse intitolata Vindiciæ adversus Sicofantas Juvavienses: del tante volte da noi nominato Abbate Girolamo Tartarotti, di cui scrisse la vita in latino il chiarissimo abbate Costantino Lorenzi Roveretano: dell’Abbate Gian Battista Graser pure Roveretano pubblico Professore di etica nell’Università d’Innsbruck: di Clemente Baroni di Sacco, e del Cavalier Clementino Vannetti, che sebbene rapito da morte nella sola età di quarant’anni fu nondimeno in fatto di letteratura uno dei maggiori ornamenti di Roveredo, e di tutta la patria nostra. Nè finalmente vuolsi tacere fra giureconsulti il nome di Francesco Adamo Pedroni Roveretano, che fiorì nella prima metà del passato secolo, e di cui io ho letto alcune scritture italiane e latine, altre inedite ed altre stampate, le quali dimostrano, ch’egli dee giustamente annoverarsi tra i più insigni e primarj giureconsulti d’Italia. Insigne giureconsulto fu ancora Francesco Betta dal Toldo pure di Roveredo, del quale vien fatta onorevol menzione nella celebre storia letteraria d'Italia del Signor Ginguené. Egli venne erroneamente chiamato da Toledo invece dal Toldo, e fu quindi creduto spagnuolo, mentre egli era della famiglia Betta