Pagina:Memorie storiche della città e del territorio di Trento.djvu/36

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18 memorie storiche della città

ratori Franchi e Tedeschi ossia dei Re d’Italia Trento con tutto il suo territorio era sempre stato una parte del regno italico, così alcuni de’ nostri credettero, che Trento fosse pure nel numero delle città lombarde, che si sollevarono contro l’Imperator Federico, e sia stata pur essa un dì città libera e repubblica come le altre città d’Italia. Questa opinione però non è solamente destituita d’ogni fondamento, ma è smentita pure e dimostrata non punto vera da tutti i fatti e da tutti i documenti, che abbiamo di quei tempi. Nella lega, che formarono tra di esse le città lombarde, le quali si veggono tutte nominate ad una ad una nel documento riferito dal Muratori negli Annali d’Italia all’anno 1167 ed altrove, nominata punto non vedesi la città di Trento. Anche nell’istrumento della pace di Costanza inserito nel fine del codice di Giustiniano Trento non si vede punto nominato nè tra le città collegate contro l’Imperatore, nè tra quelle, ch’erano rimaste a lui fedeli. Trento già dall’anno 1027 era passato nel temporale dominio de’ suoi Vescovi, nè più apparteneva al regno italico. Tutti poi i monumenti, che ci restano di quei tempi, e che abbiamo più sopra riportati, attestano e dimostrano nella più chiara guisa, che sì avanti come dopo la pace di Costanza regnarono costantemente in Trento i suoi Vescovi Principi, e vi esercitarono tutti gli atti di sovranità e di dominio. Oltre a ciò abbiam veduto, come l’Imperator Federico