Pagina:Memorie storiche della città e del territorio di Trento.djvu/42

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24 memorie storiche della città

neggiava parecchie città d’Italia a noi confinanti. Ezelino estese le usurpazioni sue anche sopra la città ed il vescovado di Trento, e vi mandò un esercito, che ruinò la città e fece guasti gravissimi nel territorio.

Ad Aldrigo o Aldrighetto di Campo succedette nel Vescovato Egnone ovvero Eginone della famiglia de’ Conti di Eppiano ossia di Eppen congiunto di sangue con Mainardo Conte del Tirolo, e fu eletto l’anno 1248. Cessò intorno a tal tempo l’usurpazione di Ezelino da Romano, e scosse Trento il suo giogo; perchè coll’ajuto del Marchese d’Este nemico di Ezelino introdotti in città cinquecento uomini, i Trentini si mossero arditamente contro il presidio lasciatovi da Ezelino, e tagliatolo a pezzi si liberarono dalla di lui tirannide. Il Vescovo Egnone ricuperò dunque il dominio del suo Vescovato, e dacchè l’ebbe ricuperato, pronunziò contro il Signore di Castel Campo una solenne sentenza di confiscazione di tutti i suoi beni feudali ed allodiali, come reo di fellonìa e di ribellione contro il proprio Principe per avere prestato ajuto e favore ad Ezelino da Romano nella invasione, che questi aveva fatta del Vescovato di Trento. Egli perdonò poi al Signore di Castel Campo il suo delitto, come rilevasi dal documento seguito l’anno 1259 in Tridento in Palatio Episcopatus, che così dice: «Nos Egno, Dei gratia Trid. Episcopus more pii Patris, qui offendentes filios odisse non po-