Pagina:Memorie storiche della città e del territorio di Trento.djvu/97

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poi gettato da essi in quell’acqua. Tutti gli Ebrei furono quindi uomini e donne presi e condotti in carcere, e dopo lungo esame o processo, e dopo aver ottenuto col mezzo de’ tormenti la confessione del loro delitto tutti condannati vennero come rei alla pena di morte. La fama di questo processo corse per tutta l’Italia e la Germania, e gli Ebrei di tutti i paesi si mosser ben tosto a difesa de’ loro fratelli, ch’essi dicevano essere innocentissimi, non essendovi mai stato presso di loro in alcun luogo nè in alcun tempo l’uso di rapire ed uccidere i bambini o fanciulli cristiani; ma nulla valsero tutti i loro sforzi per salvare la vita dei Giudei di Trento, i quali tutti, come dicemmo, tratti furono a morte dopo i più tormentosi e crudeli strazj. La storia di questo famoso avvenimento leggesi diffusamente narrata in un libro, che vide la luce in Trento per le stampe di Giambattista Parone l’anno 1747 intitolato Dissertazione apologetica sul Martirio del Beato Simone da Trento. In esso si rapportano e si confutano le opinioni di due scrittori oltremontani, protestanti bensì ma cristiani, e celebri pel loro sapere, cioè di Giancristoforo Wangenseilio, e di Giacopo Basnagio, i quali pretesero, essere falsissima l’opinione del volgo, che gli Ebrei avessero il costume di rapire e trucidare bambini cristiani, e quindi del tutto innocenti essere stati gl’infelici Giudei posti a morte in Trento. Il vero però si è, che il