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132 | memorie storiche |
degno di vedere la pubblica luce; poichè malgrado d’alcuni difetti il Busetti, dic’egli, mostra ingegno pronto, vena spontanea, e fecondissima, e fu poeta degno dell’aureo secolo, in cui visse. Egli fu Consigliere dell’Arciduca Carlo d’Austria Conte del Tirolo, come apparisce dal testamento di Matteo Busetti suo padre fatto l’anno 1569, nel quale egli instituisce suoi eredi universali Magnificum et Clarissimum Jurium Doctorem Dominum Christophorum ejus filium legitimum et naturalem Consiliarium Serenissimi Principis Caroli Austriaci, ac Nobilem Dominum Joannem Michaelem ejus filium æqualibus portionibus. Leggasi su tutto questo l’opuscolo impresso in Pavia l’anno 1792 col seguente titolo: Ragionamento di Carlo Rosmini Cavaliere del S. R. I. per servire d’introduzione all’Opera da lui meditata degli Scrittori Trentini e Roveretani, con un Saggio della medesima. Ma la nostra patria ben ha ragione di dolersi, che il valoroso autore non abbia poi recato ad effetto questo suo nobile divisamento, e che ito in Milano ad altre storie abbia rivolti i suoi studj.
Il Conte Mazzuchelli nella sua celebre opera degli Scrittori d’Italia all’articolo Busetti parla d’un altro Busetti per nome Girolamo, il quale, com’egli dice, ha Poesie dietro all’Orazione funebre in morte del Cardinal Lodovico Madrucci, composta da Nicolò Inamio, e stampata in Trento l’anno 1600.