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62 | memorie storiche della città |
Formicara un suo cherico chiamato Adelardo. Berengario accostatosi a quel castello in luogo d’impiegar macchine per espugnarlo persuase Adelardo a portarsi dal Vescovo Manasse, ed esortarlo a cedergli quella piazza, e favorire il suo partito promettendogli, che salito sul trono avrebbe fatto Adelardo vescovo di Como, e Manasse arcivescovo di Milano. Manasse infedele del pari che ingrato al Re Ugo non solo ordinò, che la fortezza data fosse a Berengario, ma favorì pure caldamente il partito di lui per modo, ch’essendo egli stato ricevuto di buon grado dal Conte o Governator di Verona non andò guari, che tutta la Lombardia malcontenta del governo di Ugo gridò il nome di Berengario, e il riconobbe Re d’Italia.
Berengario teneva ingiustamente rinchiusa nel castello di Garda la Regina Adelaide vedova del Re Lottario, bella e virtuosa Principessa, perchè ricusava di prendere in secondo marito Adalberto figlio di lui. Questa ingiustizia e crudeltà verso una innocente Principessa, e le altre ingiustizie, che Berengario esercitava nel suo governo, eccitarono contro di esso l’avversione e l’odio pubblico. Era Re di Germania Ottone I., il quale mosso dagli inviti de’ Principi e Baroni d’Italia non meno che dalla fama della bellezza e delle virtù di Adelaide sì indegnamente trattata, e pretendendo pur avere diritti sul Regno italico come successore di Carlo Magno, Carlo Grosso,