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e del territorio di trento. | 63 |
ed Arnolfo, che possedettero riunite le due corone di Germania e d’Italia, venne in essa con forte esercito, e giunto in Pavia, essendo già fuggita della sua prigione Adelaide, egli si congiunse in matrimonio con essa. Berengario non avendo forze atte a resistergli gli si diè per vinto implorando la sua clemenza, e l’anno seguente andò in Germania, ove fece un atto, con cui dichiarò di riconoscere il Regno d’Italia da Ottone promettendo di volergli essere fedele e divoto; con che egli ottenne d’esser confermato nel regno. Quest’atto, che Berengario far volle forse allora solo per sottrarsi da un’imminente guerra, fu preso da’ Tedeschi per un patto di vassallaggio, in virtù di cui Berengario come Re d’Italia facesse omaggio de’ suoi Stati al Re di Germania.
Berengario tornato nel suo Regno non cangiò punto modi o costumi, talchè Ottone sollecitato nuovamente da varj Principi italiani, perchè venisse a liberarli dal giogo di Berengario, e singolarmente invitatovi dall’Arcivescovo di Milano, e dal Papa, che offerivano al Re tedesco il primo la corona italica, ed il secondo la corona imperiale, le quali in particolar modo da essi dipendevano, venne l’anno 961 con grande esercito per la parte di Trento in Italia. Berengario per opporglisi, e contrastargli il passo mandò verso Trento Adalberto suo figlio con un’armata di sessanta mila combattenti condotti in più