Pagina:Memorie storiche della città e marchesato di Ceva.djvu/146

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eserciti dell’imperatore Carlo V, cavaliere dell’Ordine di S. Giacomo e del Toson d’oro.

« Il casato Pallavicini (così si legge nel succitato dizionario) era già illustre nel secolo XIII per molti dominii da esso in Lombardia posseduti, e massimamente nel distretto di Piacenza. Il suo nome gli provenne da un celebre condottiero di eserciti dell’imperatore Federico II, chiamato il marchese Oberto, il quale profittando dell’anarchia che regnava nelle terre Lombarde dopo la morte di quell’imperatore, tanto seppe fare colle sue vittorie sopra le vicine città, e co’ suoi accorgimenti, che di esse tutte diventò Signore, e ne ebbe perciò il cognome di Pellavicini che nel secolo dopo fu dalla sua famiglia in quello di Pallavicini cambiato.

Egli veramente si formò uno Stato che nell’insieme era di considerabile estensione, perocchè ad un tempo signoreggiava Milano, Novara, Pavia, Alessandria, Tortona, Piacenza, Parma, Reggio, Modena, Como, Lodi, Brescia ed altre minori città.

Ma verso il fine del secolo XIII giunsero in mal punto i Provenzali, e fu abbattuto gran parte del suo dominio, perocchè molte città a lui già soggette lo abbandonarono siccome capo Ghibellino, per unirsi al re Carlo di Provenza, che erasi fatto capo dei Guelfi.

Ora avendo Carlo V confermato in questo secolo alla augusta casa di Savoia le concessioni già fattele da Arrigo due secoli avanti, il duca Carlo III divenuto Signore dell’Astigiano e del Cevasco, pose al governo di queste il Giulio Cesare anzidetto, il quale vi acquistò molti beni e feudi, ed assunse il titolo di marchese di Ceva. Fra questi feudi si contano le due Frabose, Perlo, Malpotremo e Priola. »

Dal suddetto Giulio Cesare, nacquero Carlo grande scudiere, gran mastro della casa della duchessa Cristina di Savoia, e cavaliere dell’ordine supremo dell’Annunziata, e Paolo Antonio che gli successe nel governo di Ceva.