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quest’arciprete scelto ad esaminatore sinodale, e qualificato sacrorum canonum professor.

Successero al Derossi D. Filippo Gagliardi di Ceva morto li 19 gennaio 1696, Giovanni Raimondi di Nizza marittima, Dottor di ambe leggi, e già canonico teologo della cattedrale d’Alba, morto li 17 giugno 1725, Onorato Mari da Nizza marittima morto li 21 dicembre 1742, Michele Marazzani da Ceva, morto li 2 ottobre 1766, Pietro Fecchini da Ceva morto li 21 giugno 1768, Carlo Ferreri da Clavesana già arciprete di Mombasiglio, morto li 20 aprile 1803, Giacinto Racca di Alba, morto li 4 maggio 1808.

Dopo l’arciprete Racca, la di cui immatura morte fu molto compianta dai suoi parrocchiani, entrò al possesso di questa arcipretura Gioanni Antonio Randone di Garessio, il quale acquistò un titolo incontrastabile alla riconoscenza de’suoi successori per aver fatto acquisto di una casa parrocchiale, di cui era priva quest’arcipretura, con istromento 16 ottobre 1816, rogato Ferreri.

Questa casa posta in vicinanza del Duomo aveva attiguo un piccolo giardino verso ponente cinto d’antiche mura che lo rendevano assai tristo.

Lo scrivente che successe al Randone li 22 ottobre 1826, ottenne dal municipio, mercè i buoni uffizi del signor cavaliere Senatore Leopoldo Bassi e che ne era sindaco, di occupare un tratto discreto del pubblico piazzale dietro al Duomo, come da lettera 9 marzo 1827, e con nuovo muro fu unito al giardino vecchio, s’abbassò l’antico muro, e si diede così maggior luce tanto al giardino che alla casa parrocchiale 1.

  1. Questa cara canonica fu onorata in diverse epoche da illustri personaggi. Nel 1822 li 6 settembre vi prese alloggio monsignor Franzoni vescovo di Fossano. Nel 1830 all’epoca della consacrazione in Mondovì di monsignor Accusani a vescovo di Vigevano si fermò a pranzo in questa canonica monsignor Zappa vescovo d’Acqui, e vi prese il cioccolato il cardinal Morozzo vescovo di Novara di ritorno da questa consacrazione