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Quello che è situato in Cornu Evangelii è dedicato a S. Clemente martire.

In un’urna elegantissima lavorata a Roma si vede il corpo di questo martire estratto dalle catacombe, e con bolle Pontificie delli 3 luglio 1784, concesso a quest’arciconfraternita dal Sommo Gerarca Pio VI, in grazia dei buoni uffizi prestati dal R. P. Cesareo da Paroldo, cappuccino segretario in Roma del procurator generale del suo ordine.

Li 24 luglio 1786, si fece la solenne festa della traslazione di questo santo ed il sacerdote Don Gioachino Bracco di Vico celebre oratore ne disse le lodi. Questo panegirico fu dato alle pubbliche stampe, ed il sacerdote Don Gaspare Sclavo di Lesegno lo arricchì di preziose note riguardanti la storia di Ceva. Questa solennità fu decorata della presenza di monsignor Vescovo d’Alba, e di monsignor Corte Vescovo di Mondovì.

Vent’anni dopo, vale a dire nel 1806 si fece la seconda festa di questo santo con pompa straordinaria.

Vi pontificò monsignor Vitale Vescovo in allora di Mondovì, fece l’orazione panegirica il teologo Regis Monregalese predicator celebre per tutta Italia.

La musica fu appositamente scritta, e diretta dal celebre abate Torti, cancelliere della Curia d’Alba, maestro di gran merito che nelle sacre composizioni non ebbe ai suoi tempi chi il superasse, e la sua musica fu in quella circostanza eseguita da celebri professori di Torino, di Savigliano e di Mondovì. La spesa di questa musica ascese a lire mille e quarantacinque, e quella pei fuochi a settecentonovantasette.

La totale spesa di questa solennità ascese all’egregia somma di ll. 2576, somma esorbitante per una confraternita di redditi così limitati, questa spesa sbilanciò talmente le finanze di questa Chiesa che si dovette alienare la tappezzeria della medesima pel prezzo di ll. 650, ed oncie 83 d’argento per ll. 468. Un’altra non meno solenne, ma meno dispendiosa festa