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di questo santo Martire, ebbe luogo in luglio del 1843, coll’intervento di due Vescovi, vale a dire di monsignor Ghilardi Vescovo di Mondovì, e monsignor Modesto Contratto Vescovo d’Acqui.
La musica composta e diretta da D. Carlo Bava, Monaco Cistercense del Santuario di Vico, venne eseguita dai migliori professori di Mondovì, di Cuneo, Fossano, Savigliano ed Albenga, e riscosse gli universali applausi. L’orazione panegirica fu detta dal signor Canonico della cattedrale di Mondovì, Antonio Morra da Bene, D. d’ambe leggi e decorato nel 1856 della croce dei Santi Maurizio e Lazzaro per le sue apostoliche fatiche, da Vittorio Emmanuele II.
L’altro altare di S. Maria, dedicato a Maria Vergine Addolorata fa simmetria a quello di S. Clemente, lavorato anch’esso in marmoreggiatura, e contenente la statua della Madre dei dolori che portasi solennemente in processione la sera del giovedì Santo d’ogni anno.
L’organo si dice opera del signor Baracco organaro di Mondovì.
Quest’arciconfraternita fu aggregata al Confalone di Roma da Benedetto XIV, addì 4 agosto 1751.
Pio VI, sotto li 4 gennaio 1788, concesse l’indulgenza plenaria ai confratelli e consorelle che confessati e comunicati visiteranno questa Chiesa nella domenica delle Palme e nei due giorni susseguenti in cui hanno luogo le 40 ore; nel venerdì che precede la domenica di passione e nel venerdì che le vien dopo, e sette anni ed altrettante quarantene per la visita di detta Chiesa in tutti i venerdì di quaresima e ciò in perpetuo.
La costruzione di questa nuova Chiesa, costò la cospicua somma di lire quarantamila, e siccome vi si impiegarono i redditi dell’Ospedale di cui era l’arciconfraternita amministratrice, si pensò nell’interesse dei poveri di separar queste due amministrazioni, cioè quella dell’Ospedale da quella dell’Arciconfraternita, come si vedrà parlando del nuovo Ospedale degl’infermi.