Pagina:Memorie storiche della città e marchesato di Ceva.djvu/222

Da Wikisource.
222

Il già più volte citato monsignor Peruzzi nella sua visita pastorale del 1585, descrive minutamente la chiesa di questo convento che chiama dei Frati eremitani dell’ordine di S. Agostino, della Congregazione della Consolazione della città di Genova, e dice che è satis ampia et decens, ma mancante in parte di volta che decretò si portasse a compimento.

Parlando dell’altar maggiore, lasciò scritto che avanti il Santissimo Sacramento che ivi si conservava, ardeva una lampada provvista d’olio dal Rev. D. Ludovico Vescovo di Nizza. Occupava in allora quella sede vescovile monsignor Giovanni Ludovico Pallavicino, figliuolo del marchese Giulio Cesare dei marchesi di Ceva, il quale da Vescovo di Saluzzo passò a vescovo di Nizza nel 1584, ed ivi cessò di vivere nel 1598, come già si disse altra volta. Non vi sembra luogo a dubitare che non fosse quest’insigne prelato il benefattore di questa Chiesa.

Quest’altare era dotato di reddito da Ludovico Giogia.

Venivano in seguito quello dell’Annunziata, della famiglia Mina, di S. Catterina, dell’Ascensione di N. S. G. C, della

    Vicario Generale del Vescovo di Mondovì Carlo de Camera, ed Arciprete della stessa Cattedrale, colla licenza del Vescovo d’Alba.
    L’iscrizione per avventura ci fu conservata dal dotto e benemerito Can. e Cav. Grassi nelle sue Memorie storiche della Chiesa di Monteregale in Piemonte ecc. Torino MDCCXXXIX, Stamperia Reale; ed è la seguente;

    Ad laudē eterni et ōipotētis Dei
    Ad honrē Bē Spqūe ginis Mē
    Grā loci Ceve consecrata fuit
    Psēs Ecclesia
    1530 D. 23 octobris
    Q. fuit Dnīca Dies per verēdiss
    Imū Dinū Dminū Ioanē Mariā
    De Biglionibus de Mōnteregali
    Epm Canonhiesē Archipresbitq. ec.
    Chat.lis ejusdē Civitāt. et Vicar. gnalē
    Eyusdē Diocesis de licēn. R.mi D.ni Epi
    Alben et Comit.

    (A. B.)