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CAPO LIII.
Napoleone Bonaparte.
Napoleone Bonaparte partì di Parigi il 21 marzo 1796. Egli aveva già bello e fatto il suo disegno di guerra, ed era risoluto di calare in Italia per la valle che disgiunge gli ultimi colli delle Alpi dagli Appennini, e disunire l’esercito Austro-Sardo, costringendo gli imperiali alla difesa di Milano; ai piemontesi a guarentire la loro metropoli. Al cadere di marzo giunse a Nizza.
Il Piemonte chiudeva allora i valichi con 22m. soldati sotto il generale Colli, e l’Austria con 36m. sotto Beaulieu, che alla sperienza di vecchio univa spirito di giovane, ma la gelosia toglieva, come già si disse, che operassero d’accordo.
Napoleone a Nizza trovò 36m. francesi in condizione deplorabile; non vesti, non danaro, non cavalli, non viveri, ma coraggio, costanza, impeto repubblicano e bravi capitani quali il Nizzardo Massena, lo spadaccino Augereau, il coraggioso ed istrutto Laharpe, il prode e metodico Serrurier e Berthier eminente nelle particolarità e nel colpo d’occhio.
La prima cosa trasportò il quartiere generale da Nizza ad Albenga, e passando in rivista per la prima volta l’esercito, «soldati, disse loro, voi siete ignudi e mal nodriti, molto vi è dovuto, e niente vi si può dare, la pazienza vostra, il coraggio che voi mostrate in mezzo a questi scogli sono degni d’ammirazione, ma non vi procacciano gloria alcuna. Io vengo a guidarvi nelle più fertili pianure del