Pagina:Memorie storiche della città e marchesato di Ceva.djvu/284

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1° La gravezza della tassa in ll. 37m.

2° Il pagamento eseguito di questa tassa sovrabbondantemente nei generi di prima necessità che eguagliano l’oro e l’argento.

Riguardate cittadini un atto della supplicante città coerente all’espressa intenzione della repubblica francese. Ella prescrive che il povero sia esente dal concorso al contributo.

Voi considerate che sotto a questo nome di povero sia compreso egualmente un povero nobile, un povero prete, un povero cittadino.

Il registro esigibile di questo comune è nella sua totalità di ll. 308; su questa deve estendersi il contributo secondo l’intenzione della repubblica.

Ed eccovi o cittadini obbligata la città ad estenderlo su d’una molto minore porzione di detto registro fatta la deduzione dei cittadini poveri non concorrenti.

Piacciavi di far esaminare gli stati della città di Mondovì e della città di Ceva.

La città di Mondovì è di maggior estensione, opulenta per fertilità di suolo e per ragion di commercio, fu da voi tassata a lire ottantamila. I migliori possidenti con un patrimonio di lire 300m. furono tassati non più di ll. 450.

La città di Ceva mancante di commercio colle campagne devastate dalle armate, fu tassata a lire trentasette mila.

Per compiere a questa tassa i pochi individui possidenti non più di lire ottantamila furono tassati a più di lire mille.

Calcolate ora o cittadini colla vostra saviezza, colla vostra umanità la diversità dei ruoli e delle quote, e poi riconoscete con noi che in giusta regola di proporzione la città di Ceva paragonata a quella di Mondovì fu esorbitantemente tassata.

Questa città neppure tacerà alla vostra considerazione