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Pagina:Memorie storiche della città e marchesato di Ceva.djvu/348

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ergerne una nuova di bell’architettura che è una meraviglia a vedersi, avuto riguardo alla ristrettezza delle fortune di quel piccolo paese avendo costato l’egregia somma di 25 mila franchi.

Dopo il dominio dei marchesi di Ceva passò Castelnuovo ai marchesi Incisa. Lo ebbero i Germoni di Sale e fu anche signoria dei Bonelli d’Alba.

CHIUSA. La Chiusa è di fondazione Romana e passava per essa la via Emilia. Nel secolo X fu data da Lodovico III ai vescovi d’Asti, i quali la cedettero ai Morozzi. Nel secolo XIII se ne impadronirono i marchesi di Ceva, ai quali poi fu tolta dai Provenzali sotto Carlo d’Angiò fu occupata dai Cuneesi, e quindi nel 1356 dal marchese di Saluzzo. Poco dopo il 1383 i Chiusaschi si sottomisero al conte di Savoia Amedeo VI.

Nel secolo XVI fu infeudata a Domenico Giordano colonnello di Carlo V, fu poscia eretta in marchesato a favore dei Solari di Moretta.

Nel 1744 gli abitanti di Chiusa ne scacciarono i Gallispani, ma al loro ritorno misero a fiamme il paese, e solo restò salva una parte delle case della contrada Masili e Paschetto.

CIGLIERO veniva compreso sotto i franchi Imperatori nel contado Bredolese, che fu dipendente dai marchesi di Susa. La maggior parte di tal contado essendo stato conquistato dal marchese Bonifacio del Vasto e di Savona, passò nella divisione de’ suoi discendenti al marchesato di Ceva.

Sotto questi ultimi divenne uno dei principali castelli del marchesato come luogo forte e di non poco rilievo, posto

    Chiusa. I Morozzo l’ebbero in feudo colla Valle di Pesio dai Vescovi d’Asti. I Conti di Racconigi, di Casa Savoia, erano marchesi della Chiusa. Onora di presente questo paese e tutta l’Italia l’eccellente latinista professore e cavaliere Tommaso Vallauri deputato e scrittore di molte opere di patria storia tenute in sommo pregio.

    Cigliero. Giacomo Della Torre di Mondovì gran cancelliere di Savoia