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Ambrosius Cancellarius ad vicem Uberti episcopi archicancellarii recognovi et scripsi.

Per farsi una giusta idea della generosità d’Ottone sarà bene che si abbia una discreta cognizione del territorio assegnato ad Aleramo tra l’Orba, il Tanaro ed il mare.

L’Orba torrente che scaturisce dall’alto degli Apennini non lungi da Sassello provincia di Savona e vicino al paese che porta anch’esso il nome d’Orba, riceve nel suo rapido corso i rivi Orberina, Manfrei, Acquabianca, Orbicella e Mori. A Mollare s’ingrossa dal rivo Vallanzone, vicino ad Ovada riceve a destra il torrente Stura, e va ad unirsi alla Bormida sotto a Casalcermelli. Il corso di questo fiume è di mille metri.

Il Tanaro sorge negli alti monti al dissopra d’Ormea, denominati Saccarelli, Cicola e Carzina, verso il sud-ovest, passa vicino a questa città, a Garessio, a Ceva, a Cherasco, ad Alba, ad Asti, ad Alessandria, oltre la quale a poca distanza riceve la Bormida già ingrossata dall’Orba, e va a terminare nel Po, vicino a Bassignana. Il suo corso dalla sua sorgente alla foce è di 112 miglia di Piemonte.

Dalla sorgente di questo fiume a quella dell’Orba vi sono in linea retta circa 40 miglia. Se poi si comprende il lido del mare, si può dire che la donazione Ottoniana si estendesse da Oneglia a Cogoleto.

Dimodoché tra l’Orba, il Tanaro ed il lido del mare, si trovano molte città, molte castella, grandi e fertili pianure, colline abbondanti di vini generosi, grassi pascoli ed immense boscaglie. Generosa donazione che rivela l’animo grande dell’imperatore Ottone, e i distinti meriti del marchese Aleramo.