Pagina:Memorie storiche della città e marchesato di Ceva.djvu/41

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Da Tete nacquero Manfredo, Anselmo IV e Bonifacio fondatore dei sette marchesati, fra i quali è compreso quello di Ceva.

Questo Bonifacio ebbe 8 figli, con suo testamento fatto nel Castel di Loreto addì 5 ottobre 1125 ne istituì sette eredi delle sue ricche possessioni e ne diseredò l’ottavo per nome Bonifacio d’Incisa pei seguenti motivi:

1° Perchè fu da esso messo in prigione in un colla famiglia, e ve lo tenne sino a tanto che potè riscattarsi come si farebbe tra mortali nemici.

2° Perchè contrasse amicizia e giurò fedeltà a’ suoi mortali nemici.

3° Perchè unito ai suoi mortali nemici gli apportò grave danno con usurpargli tre dei migliori castelli che possedeva, cioè Montaldo, Montechiaro e Boves, sempre d’accordo coi suoi nemici. «Per has ingratitudines filium suum Bonifacium Incixiæ exheredavit.»

Gli altri sette figli nominati eredi, sono Manfredo, Guglielmo, Ugone, Anselmo, Enrico, Bonifacio Giuniore ed Oddone.

Questo testamento si è stipulato alla presenza di 29 testimonii « in praesentia bonorum hominum quorum nomina haec sunt ecc.» e fu rogato al notaio Lanfranco.

Morto Bonifacio circa l’anno 1125, i sette suoi figli ed eredi vennero ad una divisione per mezzo di lotti dell’eredità paterna, come risulta da istromento 22 dicembre 1142 stipulato in Savona e ricevuto da Ubercione notaio Imperiale.

Fra i documenti raccolti dal signor canonico Grassi di S. Cristina nella sua storia della Chiesa di Monteregale trovasi sotto il n. III quest’istrumento di divisione dei sette fratelli sunnominati.

Questo prezioso manoscritto a testimonianza di persona degna di fede, fu scoperto a Cortemiglia in una pergamena che serviva di coperta ad un Antifonario dei PP. Francescani.