Pagina:Memorie storiche della città e marchesato di Ceva.djvu/50

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trovano due altri documenti che non si trovano nel Moriondo.

Il primo porta la data delli 4 febbraio 1299, ed è una convenzione fatta dal marchese Guglielmo Ceva e figli col marchese Nano. In forza di questo il marchese Guglielmo cede al marchese Nano i diritti che ha su Garessio, Provinea, Mursecco, Ceresole, Bagnasco, Bardinetto, Ormea, Monasterolo, Montezemolo, Massimino, Castelnuovo, Bastita di Carassone, Castelvecchio e Castelbianco, ad eccezione dei diritti su Ceva, Roasio e Priola cujus castri Bastita pactum est ut destruatur.

Il secondo in data 14 luglio 1487 è del tenore seguente:

Actum in Montebaxilio in castro dicti loci, in sala domorum bassarum de supra coquinam in praesentia D. D. Georgii et Aimonis marchionum Cevæ etc. D. Guglielmus natus egregii et potentis D. Georgini marchionis Cevæ, nomine et vice praedicti patris sui, constituit suos procuratores nobiles et circumspectos viros D. D. Lodovicum Biglionum, et Martinum Fauzonum de Monteregali, ad transigendum et ad paciscendum cum quocumque domino, et praesertim cum universitate Montisregalis de juribus scilicet, et de loco Bastitae, Carassoni, idest pro parte ejusdem loci, et castri contingente dicto domino Georgino tantum de dicto loco Bastitae.

Et ego Mellanus Ambrosius de Bacanis inferioribus notarius publicus omnibus et singulis interfui et scripsi.

Il canonico Grassi di S. Cristina fra i documenti raccolti nella sua storia di Monteregale tre ne pubblicò che non si trovano nel Moriondo.

Il primo in data 22 dicembre 1142 contiene la divisione dei sette marchesi figli di Bonifacio, di cui si parlò altrove. Il secondo in data 7 agosto 1250, contiene una tregua seguita tra i marchesi di Ceva ed il comune di Monteregale a mediazione di Tommaso di Savoia, conte e vicario generale del sacro imperio di consenso delle parti. Questo atto