Pagina:Memorie storiche di Arona e del suo castello.djvu/37

Da Wikisource.

e del suo castello - libro primo 23

di cambio di terreni tra Arnolfo 1I e Lanfredo abbate del monastero, e colle espressioni del riferito antico martirologio esistente nella biblioteca Archinti di Milano. E chiaramente si scorge, che essendo Tealdo della famiglia Castiglioni, lo scrittore suddetto abbia voluto con tale comento arrogare alla famiglia il pregio di essere stato Tealdo il fondatore di così insigne monastero. La seconda asserzione poi pugna coll’epigrafe riferita nel primo libro, in cui si legge Principis Adæ, e perchè tutti concordemente gli scrittori chiamano Adamo od Amizone, e non Obizzone, il fondatore di questo monastero e della sua chiesa; essendo indubitato che in latino Adam ed Amizo esprimevano la medesima parola nei tempi di cui parliamo, come avremo in breve a rimarcare1

Ottenuta che ebbe il conte dal Sommo Pontefice Giovanni XII l’assoluzione delle fulminategli censure, giusta le sue promesse nel ritorno che fece da Roma l’anno 979, diede quivi principio al proposto monastero, e lo ridusse in seguito a fine, avendo dedicata la chiesa del medesimo al Salvatore ed ai santi Gratiniano e Felino, secolui trasportati da Perugia, sottoponendo il monastero all’istituto di san Benedetto.

Non pare difficile a precisarsi il luogo in cui è stato eretto questo monastero, conoscendosi ancora il medesimo dalla interna struttura, sebbene ridotto ad un’abitazione civile, e la sua unione alla chiesa di san Gratiniano non lascia dubbio che sia stato sempre quello in cui ultimamente si trovava il collegio dei PP. Gesuiti; casa che io

  1. Giulini, tom. II, pag. 340, 374; ed il Muratori: Antiq. med. avi. tom. II, pag. 747.