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76 memorie storiche di arona

concorrono a conformare l’indipendenza e la specialità di leggi e di regolamenti, coi quali Arona si reggeva a comune.

Erano già cessate sino dall’anno 1312 le guerre fra la fazione Torriana e la Visconte per la morte occorsa in Cremona di Guido Della Torre capitano perpetuo del popolo Milanese, e per la pace stipulatasi con Cassone Della Torre nella città d’Asti a mediazione di Enrico VII, ciò nullameno Arona durante il dominio dei Visconti stato quasi sempre convulso e torbido, conta alcune memorie degne di ricordo. Mancato di vita nel 1322 Matteo Visconte cognominato il Magno, ed insorte fra suoi figli Luchino, Marco, Stefano, e Giovanni gelosìe di stato verso il primo loro fratello Galeazzo, per avere col loro valore contribuito alla difesa dello stato, ed alla di lui sovranità, gli fu forza assegnare a ciascuno di loro diverse signorie nel Milanese ed a Stefano diede quella di Arona correndo l’anno 1325, il che contribuì non poco a diminuire la grande influenza nel dominio temporale che aveva sopra di questo paese l’abbazia dei monaci Benedettini1. Possedeva Stefano pacificamente la nuova signoria sino all’anno 1328 quando si vide un bel giorno improvisamente spogliato del forte da Pietro Calzino, e Robaldone fratelli Tornielli di Novara, stati creati da Lodovico il Bavaro nel 1327 vicari imperiali di quella città e conti di Arona, talmentechè il Visconte potè appena salvare la vita fuggendo2. Devastarono li Tornielli in tre giorni Arona e tutto il vicinato in odio dei Visconti; ma riacquistata

  1. Il Corio, parte II, pag. 203, ed il conte Giulini tom. X, pag. 223.
  2. MS. di Pietro Azario, ed il Cotta nel Museo Novarese.