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DI LIONARDO DA VINCI. 29


Il fatto ben prova l’opposto. Già osservai, e dallo scritto da lui presentato1, e dalle sue note rilevarsi, che la prima occupazione di Lionardo fu la formazione della statua equestre di Francesco I. Sforza; allo studio della quale ha dato, al riferire del Castiglione, incominciamento nel 1483: e prima ancora, dice il poeta Taccone, sarebbesi messa mano all’erezione di quel monumento se Lionardo fosse quì prima venuto.

E se più presto non c’è principiato,
   La voglia del Signor fu sempre pronta:
   Non s’era Lionardo ancor trovato,
   Che di presente tanto ben l’impronta2.

Non avrà dunque questi tardato ad occuparsene appena giunto a Milano; e Lodovico in lui non certo il suonator di lira ma un eccellente statuario di cui abbisognava avea condotto. Osservai già che direttore esser solea Lionardo delle pubbliche feste, e rappresentazioni che davansi ora dal Sovrano, ora dai gentiluomini, delle quali ci ha serbata memoria il Bellincioni, che versi a quelle occasioni scrivea; e se il Tantio, che li raccolse e pubblicolli, tenne, siccome pare aver tenuto, l’ordine

  1. Vedi sopra alla pag. 26.
  2. Coronazione e sposalizio de la ser. Regina M. Bianca Maria Sforza, di Baldassare Taccone ec. Milano, presso Pachel. 1493.