Pagina:Memorie storiche su la vita gli studj e le opere di Lionardo da Vinci.djvu/41

Da Wikisource.
30 MEMORIE STORICHE

cronologico con cui erano scritti, certamente le due rappresentazioni, in lode della Pazienza e della Fatica, date dai Sanseverini, siccome precederono le feste nuziali d’Isabella e di Beatrice, così riportar si devono ai primi anni del suo soggiorno in Milano. A questi tempi possiamo pur riferire i ritratti fatti da Lionardo delle due belle damigelle amate da Lodovico, cioè Cecilia Gallerani1, e Lucrezia Cri-


  1. Pel ritratto della prima scrisse il Bellincioni il seguente sonetto, che assai più al pittore che al poeta fa onore.

    Di che t’adiri a chi invidia hai Natura!
        Al Vinci che ha ritratto una tua stella!
        Cecilia sì, bellissima, oggi è quella
        Che a suoi begli occhi il sol par ombra oscura.
    L’onor è tuo, sebben con sua pittura
        La fa che par che ascolti, e non favella.
        Pensa, quanto sarà più viva e bella,
        Più a te fia gloria nell'età futura.
    Ringraziar dunque Lodovico or puoi
        E l’ingegno e la man di Lionardo
        Che a posteri di lei voglion far parte.
    Chi lei vedrà così, benchè sia tardo
        Vederla viva, dirà: basti a noi
        Comprender or quel ch’è natura ed arte.

    Trovo fra le note mss. del De Pagave, che il ritratto della Gallerani, maritata poi al conte Lodovico Pergamino, vedevasi ancora in Milano nel secolo ora scorso presso i marchesi Bonesana, e una bella e antica copia n’abbiamo nella nostra galleria. Un bellissimo quadro dello stesso Lionardo dipinto per questa Cecilia esiste, e vidilo negli scorsi giorni, presso Giuseppe Radici mercante di vino nella contrada di s. Vito al carrobbio in porta ticinese ora marengo. Rappresenta