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DI LIONARDO DA VINCI. | 31 |
velli1, pe’ quali più versi scrissero i poeti di que’ dì, i quali onta non ebbero di ven-
- ↑ Nel Cod. Atlant. pag. 164 v’ha tre eleganti epigrammi inediti sul ritratto di Lucrezia Crivelli fatto da Lionardo, che l’autore anonimo forse mandò al Pittor medesimo senza pubblicarli:
I.
Ut bene respondet Naturae Ars docta! dedisset
Vincius, ut tribuit cetera, sic animam.
Noluit ut similis magis haec foret: altera sic est:
Possidet illius Maurus amans animam.
II.
Huius quam cernis nomen Lucretia, Divi
Omnia cui larga contribuere manu.
Rara huic forma data est; pinxit Leonardus, amavit
Maurus, pictorum primus hic, ille ducum.
III.
Naturam, ac superas hac laesit imagine Divas
Pictor: tantum hominis posse manum haec doluit.
Illae longa dari tam magnae tempora formae,
Quae spatio fuerat deperitura brevi.
questa tavola la B. Vergine col Bambino sedente in atto di benedire una di quelle rose che dal volgo diconsi rose della madonna, dipinta con una finitezza mirabile. Bella sopra tutto n’è la testa, nella quale come nel collo e petto ammirasi un liscio e lucido sorprendente. Vi si legge il nome di Cecilia ne’ seguenti versi scritti nello zoccolo della cornice in forma d’ancona, che ben mostra l’architettura di que’ tempi:
Potrebbe il Vinci aver fatto contemporaneamente il quadro e ’l ritratto: non essendo raro allora che la divozione s’accoppiasse ad illeciti amori, ma può ben anch’essere che questo dono abbiale fatto Lodovico dopo il matrimonio, giacchè trovo nel mentovato libro di spese della fabbrica del duomo, che il duca nell’anno 1493 doveva una somma pro pretio cent. 151. marmoris fini dati mag. Johanni de busti ducali inginiar. pro ponendo in opere in domo dñe Cecillie Pergamine etc. Argelati di lei parla come di donna colta e poetessa.