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Pagina:Memorie storiche sulla città Sabazia ora Lago Sabatino.pdf/22

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la natura dal grembo della terra spinto fuori, dirò così, dalla sotterranea impetuosa violenza del fuoco e portato a quell’altezza che ora veggiamo1.

Posto tutto questo, e per quanto a me pare, appoggiato ad una probabilità meno soggetta a contradirsi, quali avanzi, dico io, quali vestigia della sua situazione avrebbe potuto offrire la Sabazia alla posterità dopo tanti e si spaventosi sconvolgimenti accaduti in tutta l’estensione del suolo Sabatino, ed in secoli tanto a noi lontani? È forza dunque supporre, e con assai minor dubbio di errare che la più volte mentovata città abbia avuto l’origine dopo si orribile catastrofe, e che fosse realmcute situata in queste nostre vicinanze ed appunto nella parte settentrionale del lago, dove a sentimento del Cluerio si transitava da Roma Bleram versus et Thuscaniam, quo in tractu hodie conspicitur Oppidum vulgari vocabalo Trevignano.

E per verità non potea essere altrove situato quell’Oppidum se si considerino li ruderi di antichissimi edifizii, e di altri oggetti importanti, che si scorgevano nel fondo del lago, quando le acque erano limpide e chiare come riferisce il Sozione cujus in aqua quoties per lucida sit conspiciuntur in imo fundo Ædificiorum multa fundamenta statuaramque numerus, e che furon conosciuti anche dopo, e specialmente prima che Clemente X, come diremo, facesse inalzare avanti l’imboccatura dell’acquedotto Trajano, ossia Paolo una prodigiosa quantità delle acque del Sabatino, e quindi nell’ultima memorabile siccità già nota ad ognuno, in cui le acque si abbassarono non poco da quell’altezza a cui erano giunte. Ed allora principalmente si ebbe il vantaggio di riconoscere non molto lungi dal baluardo alcuni dei suddetti ruderi di antiche muraglie, oltre non pochi fondamenti di fabbriche, situati quà a là non molto discosto dalla spiaggia della valle di Pollina, che s’inoltravano nel lago verso Trevignano, e che dovevano forse essere sobborghi della Sabazia, o case di campagna e di villeggiatura.

Tutti questi indizii pertanto, e molto più i monumenti, che presenteremo in progresso non ci offrono forse una meno dubbia probabilità, che in queste vicinanze, e non altrove alzò superba il capo l’antica cità Sabazia, e che la sua origine non ebbe luogo se non dopo il rassodamento delle lave medesime?

Ma per essere di più convinti che la totale distruzione della Città Sabazia non ebbe altrimenti luogo, che in queste vicinanze di Trevi-

  1. Forse m’ingannerò con questa ipotesi: non però sarebbe tasto disprezzabile qualora si voglia concedere ciò che in oggi presenta la quasi universale opinione che i monti siano usciti per via di sollevamento, e però, come dice il Chiar. Sig. Ingegnere Calindri di Perugia nella sua eruditissima Statistica dello Stato Ecclesiastico ultimamente data alla luce, usciti dal grembo della terra, forandone per così dire la corteccia per cui un tempo la superficie del globo non presentava notabili asprezze.