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Pagina:Memorie storiche sulla città Sabazia ora Lago Sabatino.pdf/21

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nosciuto sotto il nome di Lagoscello piccolo lago cha 60, anni circa fu fatto prosciugare dalla Ch. Mem. del Daca D. Domenico Grillo, a. cui spettava come Padrone allora di questo ex-Feudo, e che reso coltivabile può con ragione chiamarsi per la sua costante feracità un pezzo della Terra promessa, benchè non sorpassi di cinque rubbia la sua estensione, e presenta esso pure la forma di un antico cratere circondato all’intorno da colli vulcanici ora più ora meno elevati1.

lo non mi vanto certo d’essere istruito nella bella Scienza della Geologia, e dirò anzi di esserne par troppo quasi affatto all’oscuro, ma pure lunghe e mature osservazioni fatte con tutto l’agio e comodo sulla natura e conformazione de’colli e monti, che circondano il lago Sabatine nga prodotti certamente che dal fuoco, e dalla prodigiosa vulcanica fusione delle lave in diversi tempi mi porgono il più forte fondamento per dedurre che la città Sabazia uon abbia affatto figurato prima di tali fisici naturali sconvolgimenti, ma dopo assai, che il moble eziandio di Rocca Romana più alto assai dei sottoposti colli ben noto per la sua conica figura, e composto in tutta la sua meridionale e settentrionale estensione di lave vulcaniche non dissimili a quelle della Rocca, di Montecchio, e di tante altre, che si scorgono dal piano đi Vicarello fino a Bracciano fosse in quell’orribile scompaginamento del-

    quello in cui erano, non si calcola meno di otto palmi circa di altezza perduta, e perciò non avendo più il pesce i primieri adattati suoi luoghi alla felice propagazione è costretto a prolificare in luoghi affatto contrarii e sconosciuti, per cui resta in gran parte distrutta l’aunuale sua riproduzione, è deluso il pescatore nel compenso delle sue fatiche.

  1. Non riuscì tanto difficile il suo prosciugamento, poichè rinvenuto l’ingresso del cunicolo, che già erasi scavato anticamente per ottenere un eguale intento, o piuttosto in tempo che si costruiva il Trajano, a cui è di assai snperiore, sulla ficlucia che l’origine di quel piccolo lago derivasse de sorgenti perenni per poi rîuairle all’acquedotto medesimo, se pure non fosse ciò eseguito ancora sotto Paolo V. Borghese, quando fu posto mano al famoso ristauro dello stesso Trajano, non riusci dissi tanto difficile quel lavoro, perchè riconosciuto perfettamente l’antico andamento di quel cunicolo, che dai Trevignanesi era detto, come lo è pur ora il Lucernajo o Sboccatore del Lagoscello. L’acqua ivi esistente, e non più alta di circa due canne incominciava a scorrere mediante l’abbassamento, che si veniva facendo all’imboccatura, e che ridotto sino al piano dove posavano le acque fu perfettamente ridotto a neova coltura, la quale tuttavia si conserva mediante la fossa di circonvallazione, ed altre inferiori, che sboccano nella forma più larga; ossia maestra situata nel mezzo per richiamare lo scolo degli adiacenti colli, che vanno a versar l’acqua piovana in quella gran conca a bacino. -Sebbene la spesa impiegata nel prosciugamento suddetto portasse qualche somma e non piccola, fu però questa doppiamente compensata con immense some di ottime Tinche, che vi furono raccolte, e che diedero l’essere alla persona a cui il prefato Sig. Duca avea tutta affidata quell’operazione, e concessa del pari gratuitamente, qualunque fosse stata la quantità del pesce che si sarebbe rinvenuto, oltre il godimento per quattro anni del terreno, senza pagarne imposta alcuna.