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Pagina:Memorie storiche sulla città Sabazia ora Lago Sabatino.pdf/33

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residenza, forse perchè sulla fortezza vi sarà stato il comodo per alloggiarvi, e perchè ancora la possidenza loro sì rustica che urbana nel feudo non essendo che di soli scudi 4000, e non quella più copiosa che avevano negli altri feudi, e particolarmente in Bracciano, avran creduto non esser loro utile l’occuparsi alla costruzione d’un palazzo o casino per loro diporto. Non è dunque, ripeto, da maravigliarsi se ricchi e potenti come erano, e più ancora favoriti e dal Pontefice Celestino III, e più ancora dal di lui successore Niccolò III. non che dai Cardinali assai ricchi della loro casa potessero eziandio inalzare la rocca di Bracciano, testimonio incontrastabile d’una baronia orgogliosa e superba, e ridurre del pari in paese tutti quei casali, che ivi d’intorno esistevano dandogli poi il nome di Arcenno derivato da Arx-arcis, come di sopra ho accennato, che in italiano corrisponde al giusto termine di Rocca. Non si può facilmente stabilire sotto qual principe Orsino fosse costruito quel palazzo ossia rocca, perchè in realtà mancano mezzi e notizie favorevoli e chiare per riuscirvi con certezza. Converrebbe svolgere tutti gli archivj di quei principi romani che sono ora in possesso dei loro feudi, o per esserne stati gli eredi, oppure acquistati in seguito della morte di Flavio Orsino ultimo Duca di Bracciano, il quale privo di successione mori carico di debiti, e furono molti suoi feudi, e grandi possedimenti venduti nel concorso, che fecero i principi e nobili creditori di lui, perchè il ramo di Gravina unico in oggi che si conserva tuttavia distinto fra i principi romani restò privo di quel vasto patrimonio, che per diritto gli competeva di successione all’altro dei Duchi di Bracciano (1 ). Sebbene però tal notizia resti alquanto oscura e di difficile prova, pure sulle tracce della Genealogia, che ho di sopra accennata potrebbe darsi che non fosse poi tanto malagevole l’impresa, e che si giungesse a conoscere con qualche sicurezza, che l’origine di quella rocca o paese fosse in un tempo assai meno lontano da noi di quello che si è creduto, e forse tuttavia si crede da chi ha camminato tentone fino al di d’oggi, ed ha per conseguenza sognato in credere che l’Arcenno fosse il forte che serviva di difesa alla sommersa Città Sabazia. Perchè poi tali mie riflessioni acquistino maggior forza e meno dubbia probabilità, riporterò qui appresso i titoli coi quali si distingueva dalle altre linee della Casa Orsini il prefato Paolo Giordano nelle patenti che venivano emesse ai rispettivi governatori dei feudi. Eccone

(1) Il Sansovino, che scrisse sotto Paolo Giordano I. Duca di Bracciano la Storia della Casa Orsini, è di parere che quel Paese fosse acquistato da Carlo principe di Tagliocozzo, come il più ricco in quel tempo, egli dice, degli altri principi Orsini, ma senza però darne ragione e documento alcuno. Può essere che un tale acquisto lo facesse da qualche suo consanguineo, come in realtà accadeva che uno vendeva all’altro qualche feudo a seconda delle circostanze in cui si trovavano.