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arco traiano 113


giovane di venti anni e un uomo di cinquanta, senza che poi vi sia alcun tratto di rassomiglianza.

Bacco, di cui apparisce soltanto la testa giovanile imberbe tra quelle di Minerva e di Giove, ha il crine ornato d’una corona d’edera, con grappoli d’uva, e nella sinistra regge il tirso sormontato da una pina di foglie di lauro e ornato di nastri. Ai piedi ha alto coturno ornato.

Segue Cerere in ricca e lunga veste muliebre, con serto di spighe di grano e diadema sul capo, nella sinistra mano reggendo una face. La si ravvisa bene, leggendo la descrizione della sua immagine «statura procera, conspicua, maiestate venerabilis, spicea cidari cingente caput; … praeferens dextra facem accensam1»; soltanto vi ha di divario che ella reca qui la face nella sinistra mano. Quindi s’inganna Rossi che in lei vede una sacerdotessa intesa alla funzione dell’apoteosi.

In fine, ultimo vedesi Mercurio, dal petasus o cappello alato, dal ricco pallio che appena si scorge dietro il corpo di Minerva, e dal caduceo ofitico, simbolo di pace2, che regge con la sinistra. Mercurio aveva il compito di accompagnare le anime dei defunti all’Inferno ed ai Campi Elisi3; e qui sta a fare lo stesso ufficio, cioè a introdurre Marciana alla presenza di Giove.

Rossi afferma che questo quadro sorpassi tutti gli altri del nostro monumento per la sublimità del disegno e dell’effigiato; ma vedremo che, per quanto sia grandioso per inventiva, per composizione, per disegno e per esecuzione, questo non è neppure il primo del nostro celebre Arco.

Con questo quadro son terminati i sei grandi della facciata interna. Ora passeremo sotto il fornice.

Settimo quadro grande (sotto il fornice, a destra dell’osservatore, movendo fuori dalla città) Tav. XX.

In questo quadro è rappresentato un congiario, che significa la distribuzione gratuita di pane, grano, olio, vino, e qualche volta anche danaro, che gli imperatori romani facevano al po-

  1. Pomey, op. cit. pag. 178.
  2. Montfauçon, op. cit. tom. I, pag. 127
  3.  idem op. cit. tom. I, pag. 127.