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arco traiano 181

già Divo, in atto di esser portato al cielo da un’aquila; ma eziandio per esprimere che la Vittoria assegna a Traiano il meritato premio, quasi che costui, vittorioso ritornando dall’oriente e circondato da carri carchi di spoglie opime, fosse nell’atto di passare sotto quest’arco di trionfo e vi ricevesse il premio. Tito era morto quando gli fu dedicato il suo monumento, e quindi il quadro dell’apoteosi gli andava adattato in questo posto; nel nostro quadro, invece, vi è la severa e maestosa figura di Traiano in ricca veste eroica, col paludamentum fermato sull’omero destro, al modo che fu descritto per Adriano nel quadro XVIII.

Fig. 1.

Al suo fianco una Vittoria alata, con stola e palla, gli posa sul capo una ricca corona di lauro con nastri svolazzanti. Il principe ha ambo le mani rotte, e per conseguenza non più si ravvisa bene se portava nella sinistra il parazonio. Con la destra certo reggeva l’asta dell’imperio, perchè, oltre ad aver il braccio in relativa posizione, si scorgono ancora sul fondo del marmo tre attacchi dell’asta medesima, uno al di lui piede e due al di sopra del braccio.