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arco traiano 185


Così pure o Mitra istesso o un altro personaggio di lato portano una face; altre volte questa è assicurata a qualche pianta o è sostenuta da un candelabro messo dinanzi a lui1. Tale face è il simbolo del fuoco, così come del Sole, introdotto per indicare la natura di questo nume non solo, quanto, il più delle volte, il corso del Sole istesso. Quando ve ne ha una tra due gruppi di rincontro, come nella nostra figura, essa esprime l’oriente e l’occidente, cioè l’aurora e il tramonto insieme; quando ve ne ha due, esse esprimono distintamente questi due punti cardinali; e, quando tre, esse accennano all’aurora, al mezzodì ed al tramonto.

V’ha poi esempii di trovar dinotate tutte le ore della giornata, non meno che le diverse costellazioni2.

Ma è tempo oramai di venire allo esame dei nostri quadri, rappresentati dalla sola figura 2, essendo affatto simili fra loro.

Nel mezzo del quadro è un candelabro con base o piedistallo triangolare, ornato sugli spigoli triedri di teste di ariete e sostenente l’un sull’altro cinque anelli vagamente ornati, alla cui cima son due sporgenze, pure ornate, a guisa di corni, da cui pendono, a mo’ di festoni, due fili di perle, secondo vedonsi in qualche scultura di sacrifizii portare il toro3 pendenti dalle corna. Questo candelabro, massime nella base4, imita tanti altri simiglianti che riscontransi nei monumenti romani. Esso divide il quadro in due campi; in entrambi i quali scorgesi una figura alata, premente con un ginocchio un toro. Rossi asserisce erroneamente che delle due figure alate una sia muliebre e l’altra maschile; invece sono entrambre muliebri, e diversificano soltanto nei particolari. Quella a sinistra del riguardante ha nudo quasi tutto il corpo, meno la coscia sinistra, e preme il toro con il ginocchio sinistro, che è involto da un ricco drappo che va a cadere sino a terra in artistici avvolgimenti e con uno svolazzo che scappa di dietro come sollevato dal vento. L’altra, a destra, ha nudo soltanto il busto, ed ha scoverto il rimanente del corpo da un drappo che le si av-

  1. Vedi Montfauçon, tav. CCXV, CCXVI, CCXVII, CCXVIII.
  2.  Id. id. op. cit. Tom. I. pag. 367 e seg. 375 e seg.
  3. Montfauçon, op. cit. Tom. II. tav. LXXIII. fig. 2.
  4.  Id. id. Tav. L.