Pagina:Meomartini - I monumenti e le opere d'arte della città di Benevento.djvu/237

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arco traiano 211

un periodo relativamente breve, e sempre alcun tempo prima, non solo della morte di Traiano, ma ancora che le Partiche azioni egli avesse compiute. Fermato così questo concetto, ne deriva che le sculture che lo adornano debbano ritenersi coeve del monumento. E, se è così, deve ritenersi pure che i medesimi artisti sieno stati impiegati a scolpire tutti i quadri; e che, per tanto, una differenza notevole di stile non siasi mai potuta verificare, ammessa anche la diversità di mano, di perfezione e di diligenza fra un artista e l’altro. Oltre di che, è a considerare che la intonazione di stile non la danno gli esecutori ultimi, ma la imprime il direttore dell’opera, colui che ne ha concepito l’assieme.

Secondo me la erroneità dei riferiti giudizii ha dovuto provvenire dal non essersi posto mente al vario grado di conservazione di ciascun quadro ed alla diversità del soggetto. Per riguardo alla prima quistione notisi che i quadri più bassi hanno sofferto le maggiori ingiurie, non solo degli uomini, ma ben anche del tempo. Trovandosi essi a migliore portata del bersaglio dei monelli, i maggiori rilievi delle loro figure sono stati più scheggiati o rotti, e le vesti e le sinuosità ed i particolari loro più belli o arrotondati o distrutti affatto, più che non sia avvenuto per i quadri più alti. Per convincersene basta portare l’esame sopra i quadri grandi dell’istesso intercolunnio, dal più basso a quello dell’attico; si riconoscerà bentosto che sia esatta la mia osservazione. Così fa mestieri esaminare partitamente in quattro gruppi, primo i quadri delle tavole XIV, XVI e XIX, secondo quelli delle tavole XV, XVII e XVIII, terzo quelli delle tavole XXII, XXIV e XXVI, e finalmente quelli delle tavole XXIII, XXV e XXVII, a parte per quest’ultimo la mancanza di un gran pezzo, portato via da tremuoto1.

Oltre a ciò, notisi eziandio che una veste di licheni ha ricoperto più i quadri inferiori che quelli dell’attico; la qual cosa stimo prodotta dalle grondaie degli edifizii che un tempo si addossavano all’arco e dagli sbattimenti dell’acqua del tetto che un tempo l’ha ricoperto2.

  1. Pag. 170.
  2. In una antica incisione del nostro Arco conservata dai signori Colle de Vita di Benevento si vede costruita sull’attico una stanzetta ricoverta da tetto.