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antiche vie—via latina 249


La Tavola Peutingeriana1 segna cinque vie uscenti da Benevento: il ramo dell’Appia per Caudio e quindi per Roma, una via per Sirpium2 e Sepinum3, che si congiungeva con Alife, la via Ignatia per Troia, il prosieguo dell’Appia per Eclano e Venosa, e finalmente una via per Avellino. Vi torneremo sopra.

Troppo dovrei dilungarmi, se volessi entrare in un argomento così vasto di tutte le vie di questa nostra importante regione; e non si confarrebbe al lavoro attuale; mi restringerò, per conseguenza, a parlare delle sole vie Latina, Egnatia, Appia e Traiana.

Una delle tre vie che Strabone chiamò nobilissimae viarum4 (le altre due son l’Appia e la Valeria) era la Latina, così detta perchè menava nel Latio. Essa, uscendo da Roma per la porta omonima, correva tra l′Appia a destra e la Valeria a sinistra, sino a Casilino5, ove incontrava l’Appia. Passava per Tusculo, per il distrutto castello di Algido, per Anagni, Ferentino Frusino, per il territorio dell’antica Fregella, la quale lasciava sulla sinistra, per Interamna, oggi Isoletta del Liri, alla confluenza del Liri col Garigliano, per Aquino, Cassino e Teano. A Casilino la

    sime nei rapporti con l’Oriente. Questi due itinerarii non vanno sempre di accordo tra loro, nè con la Tavola Peutingeriana, la quale prese tal nome dall’essere stata scoverta nella città di Ausbourg, in Alemagna, presso un tale Corrado Peutinger, dottore in diritto e amante di antichità. Ciuverio la ritiene, una all’Itinerario di Antonino, opera di Ammiano Marcellino; altri la riferiscono ai tempi di Teodosio, onde la dissero pure Carta Teodosiana. In essa trovansi denotate graficamente le vie che negli Itinerarii sono descritte. Vedi Bergier, Histoire des grandes chemins de l’Empire Romain, a Bruxelles, 1728, pag. 335, 343.

  1. Segmentum IV.
  2. Questa città era a miglia XVIII da Benevento e a miglia XII da Saepinum, secondo la Tavola Peutingeriana. Vedi Corcia, op. cit. pag. 328 del tom. 1.
  3. Esisteva sul monte vicino l’attuale paese, nel luogo dove scorgonsi ancora gli avanzi di grandi muraglie poligonie. Corcia, op. cit. tom. 1. pag. 325.
  4. Strabonis, Geographia, Amstelaedami, MDCCVII, V. p. 237.
  5. Città distrutta su ambo le sponde del Volturno, tre miglia pria dell’antica Capua. Erroneamente Strabone (luogo di sopra citato) dice, invece, Cassino, il qual luogo trovavasi molto più indietro, discosto assai dall’Appia, e sul corso proprio della via Latina.