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250 | antiche vie—via latina |
via perdeva il suo nome di Latina propriamente, ma da Teano, secondo l’Itinerario di Antonino, staccavasi un ramo, che per Alife e Telese menava a Benevento1.
Non mi occuperò a descrivere più particolarmente il cammino sino a Telese, nè altri rami secondarii della stessa via, i quali portavano pure a Benevento, per potermi intrattenere alquanto sul tratto che più ci interessa da Telese a Benevento. Pratilli asserisce2 che questo ramo della via Latina traversava il fiume Sabato al di sotto di Pietrelcina, e giungeva in Benevento per un luogo che dice chiamarsi dal volgo Santa Maria della Strada. Innanzi tutto la via latina non toccava affatto il fiume Sabato, il quale scorre nel versante meridionale, ma risaliva la sponda destra del Calore. È vero che il primo si scarica in questo, a piè di Benevento, ma, riuniti, conservano il nome unico di Calore, sino allo sbocco nel Volturno. E poi questo ramo di via non cavalcava il corso d’acqua a valle, ma a monte della confluenza del Sabato col Calore, al termine della contrada Cellarulo3, nel sito dove ancor oggi vedonsi i ruderi di un ponte, che per tanto è detto Ponte Fratto, cioè ponte rotto. Questi ruderi veramente non si appartengono all’antichissimo ponte romano, ma è indubitato che la via abbia cavalcato colà il corso d’acqua, imperocchè esistono ancora sotto l’attuale livello di campagna sufficienti avanzi della via romana da questo ponte al nuovo tempio di Maria SS. delle Grazie, abbenchè vandalicamente anno per anno li sieno andati distruggendo.
Da due tavole topografiche, l’una della città e l’altra del territorio di Benevento, alligate al tomo II dell’opera citata del Borgia4, rilevo che questi abbia segnato il cammino di questa via, che intitola «Strada romana per la via di S. Germano» per la campagna Beneventana di Roseto, a partire dall’attuale Ponte Calore, accosto la città, facendola risalire per di sotto la masseria