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arco traiano 9

usurpino il posto delle iscrizioni e delle sculture; e l’osservazione al Durand è questa, che egli dimenticava che l’Architetto Greco o Romano considerò la scultura come l’ancella devota dell’Architettura. Il bassorilievo nacque dopo l’Architettura e per l’Architettura.

Ponza di S. Martino1 ritiene che i Romani davano agli Archi (trionfali o onorarii) «per principali caratteri le buone proporzioni, l’ingegnosa disposizione delle parti, la grazia dell’insieme, l’unità, gli ornamenti di buon gusto, non soverchi, sempre allusivi al soggetto, alle volte anche la maggiore semplicità, e le masse sempre in corrispondenza con lo spazio e con gli edifizii circostanti; e gli archi romani servirono poi sempre di modello in tale genere di edifizii, e sempre si è dovuto imitarli, se si è voluto ottenere bellezza, grandiosità e magnificenza.»

L’arco stupendo del Sempione in Milano è una eloquentissima prova dell’asserzione di Ponza.

Accresciuta la larghezza dei pilastri sul fronte, crebbe pure la lunghezza dell’attico, del quale fu riservata la parte centrale, corrispondente al fornice, a contenere la iscrizione, le laterali altre opere scultorie. Sugli stessi fronti, lo spazio tra le colonne, suddiviso in tanti scomparti, venne decorato, nei più grandiosi, con bassi ed alti rilievi, i quali vennero ripetuti eziandio pei laterali interni dei pilastri, al di sotto della imposta dell’arcata. Nel fregio della trabeazione, in giro in giro, venne rappresentato l’ordine della marcia trionfale.

Altri particolari dirò, quando scenderò all’esame del nostro Arco Trionfale.

In processo di tempo, ma in epoca del decadimento dell’Arte Romana, quando la mole soverchiò la purezza dello stile, gli archi furono costruiti con tre fornici, quello di mezzo maggiore, gli altri laterali minori, conservando loro le otto colonne come in quelli ad un sol fornice. Tali sono gli Archi di Settimio Severo e di Costantino in Roma.


  1. Istituzioni di Architettura Civile, Torino, Gius. Pomba e C. 1836, pag. LXII.