Pagina:Meomartini - I monumenti e le opere d'arte della città di Benevento.djvu/329

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via traiana 299

qualche tratto, deviata la via mulattiera preesistente. Se fosse stato altrimenti, gli storici predetti ce ne avrebbero tramandata notizia. Gli scrittori moderni non sono stati molto accurati in tale ricerca, e si son pure talvolta contradetti. Così il Bergier, una volta asserisce1 che quel Principe, per rendere più facile il viaggiare per l’Italia, abbia costruita una via, lunga duecento miglia italiche, da Benevento a Brindisi, appoggiandosi su di questa iscrizione rinvenuta in Ascoli:

V
IMP. CAESAR
DIVI NERVAE F.
NERVA TRAIANVS
AVG. GERM. DACIC.
PONT. MAX. TR. POT.
XIII. IMP. VI. COS. V.
P. P.
VIAM A BENEVENTO
BRVNDISIVM PECVN.
SVA FECIT

e poi, per incidente, parlando della suddetta medaglia, afferma che quegli abbia fatta pavimentare soltanto una via da Benevento a Brindisi.2

Corcia asserisce da prima che da Port’Aurea la Via Traiana, correva congiunta sino ad Eclano coll’Appia, e ritiene probabile che per gratitudine appunto di aver l’Imperatore lastricata quella via fessegli innalzato quel Monumento alcuni anni prima della morte. Ma è un errore grave il credere che la Via Traiana e l’Appia siensi confuse in una sino ad Eclano; imperocchè in tal caso conseguentemente si dovrebbe affermare pure che la Via Traiana sia stata nè più nè meno quella percorsa da Orazio da Benevento a Brindisi, mentre sappiamo che questa era già carreggiabile ai tempi di costui.

Lo stesso autore in altro luogo3, dopo di aver discorso di

  1. Tom. I. pag. 58.
  2. Pag. 96 e 97.
  3. Op. cit. tom. 3. pag. 628 e 629.