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326 i santi quaranta


Stimo che non ci voglia gran fatica per dimostrare che questi avanzi non sieno appartenuti a terme; la enorme lunghezza, di metri 546.00, la forma molto allungata, il giro di corridoi poco o nulla illuminati, l’altezza all’interno delle finestre del corridoio longitudinale, il rivestimento alquanto rustico di opera pseudo-reticolata, il quale altro non ne ammetteva sopra di se, meno l’intonaco tutto al più, ma di rado, sono elementi bastevoli a fare escludere a prima giunta l’affermazione di Garrucci. Nè la presenza dei due canali mu e tu (Tav. XLIV) verso il corridoio D può giustificare la sua affermazione, avendo potuto avere essi altra destinazione.

L’erudito Professore Saverio Sorda1, il quale fu membro della Commissione Conservatrice dei Monumenti per questa provincia, opinò che questo edifizio sia stato un crittoportico. La sua ipotesi è più seria certamente di quella di Garrucci, ma neppure sembrami accettabile, come andrò dimostrando. Bisogna pria ricordare che cosa era il crittoportico, cryptoporticus, voce formata della greca cripto, nascondo, e dalla latina porticus, portico. Era chiamato pure cryptae porticus2. La etimologia del nome spiega di per sè in che consisteva, in genere, siffatto edifizio: era un portico chiuso intorno intorno, o una specie di gallerie o lunghi corridoi a volta, o addirittura sotterranei, o per metà sotterra, o infine interamente fuori terra3. Era un luogo di passeggio, e siffattamente costruito da potervi restare a lungo sia nei grandi calori estivi come nei rigidi freddi invernali. Canina parla di quello di Balbi in Roma4, dell’altro esistente in Pompei5; parla pure, e lo descrive e ne dà la icnografia, di quello della celebre villa di Plinio Secondo a Laurento6, villa che lo stesso Plinio descrisse

  1. Nativo di Fragneto Monforte, ma dalla giovinezza stabilito in Benevento, ove morì or son pochi anni.
  2. Canina, op. cit. tom. 8. pag. 394.
  3. Consulta sul proposito: Canina, op. cit. tom. 8 pag. 394 e seg. e Winckelmann, opero complete, 1. ediz. Ital. Prato, frat. Giacchetti, MDCCCXXXI, tom. VI. pag. 149 e seg.
  4. Opera e luogo ultimo citato, Tav. CVIII, N. XLIII.
  5. id. id. Tav. XCI. N. II.
  6. id. id. pag. 787 e seg. Tav. CCXL.