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350 del teatro antico

cui appare una colonna con capitello. L’altezza di tutta la colonna, compresi base e capitello, era di diametri sei e mezzo, ossia moduli tredici. Sia da queste proporzioni, che dalle sagome della base, si argomenta che l’ordine inferiore del teatro dovea essere il Toscano, alquanto greve. Al di sopra di esso esistevano altri due ordini, l’uno sino all’altezza della seconda cavea, l’altro da questa al tetto. E di tre ordini soprapposti componevansi appunto i teatri di Pompeo e di Marcello. Nello scorso anno (1892) scavandosi una grotta in una casa ivi prossima, venne alla luce un grossissimo pezzo di pietra calcarea appartenente forse ad una delle trabeazioni degli ordini del teatro, perchè aveva una curvatura esterna convessa. Esso aveva le dimensioni di m. 1,35 × 1,32 × 0,84 ed abbracciava l’architrave e il fregio. La cornice dell’architrave costituita di un listello, della gola rovescia e di due fasce divise da un fusarolo, accenna tanto all’ordine ionico che al corintio. Però, essendo il pianterreno decorato dell’ordine toscano, è a credere che su di esso non vi fossero che prima il dorico e poi il ionico. Onde quel masso si sarebbe appartenuto alla cornice ultima di coronamento.

Il portico esterno del pianterreno si eleva di uno scalino o (Tav. XLVII fig. 1.a 2.a e 4.a), che ricorre tutto intorno. Però in epoca posteriore alla prima costruzione, e forse a creder mio per garentirsi dalle piene del fiume Sabato o dalle acque pluviali cadenti sulla strada, al primo scalino fu aggiunto un altro n nella luce delle arcate. E che sia stato aggiunto apparisce manifesto non solo dalla mancanza di ricorrenza rispetto alle linee della base e del pieno dei pilastri, ma benanche dal notare due grossezze di pavimento l’una sull’altra (fig. 2.a) per raggiungere il nuovo livello l m dello scalino aggiunto. Il pavimento sottoposto è di grossi lastroni di argilla di 0m,61 × 0,61 × 0,04, mentre il superiore è di battuto, spesso da 0m,10 a 0,15. Vi ha di più. Accosto il primo scalino rinvenni dei tegoloni di argilla lunghi 0m,90, larghi 0,62, situati in guisa da formare un canale di scolo delle acque.

Il pavimento degli ambulacri e degli anditi non serba un piano orizzontale, ma va in declivio dall’ambulacro n n n verso l’ambulacro i i i sin dentro i cavi o celle e (Tav. XLVI). Così