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dei longobardi e del chiostro e chiesa di s. sofia | 361 |
Però Re Liutprando, nella lotta tra il Papa e l’Imperatore d’Oriente, non appena si accorse che i Duchi di Benevento e di Spoleto favorivano le sorti del Papa, li obbligò a sottomettersi con giuramento di fedeltà e con segno di ostaggi. Questo fatto, se non può considerarsi come una completa, immediata dipendenza del Ducato Beneventano, fu però un atto per cui riconobbesi nel Re il supremo diritto d’imperio.
Morto Romoaldo II nel 731, dopo 26 anni di governo, lasciando un bambino a nome Gisulfo, in Benevento scoppiò una discordia, della quale approfittò Andelais per farsi ritener Duca. Ciò diede occasione a Liutprando nel 732 di recarsi di persona in Benevento. Egli depose l’usurpatore, ma al posto di Gisulfo mise suo nipote Gregorio, al certo con vedute politiche, essendo suo parente, ed estraneo affatto ai beneventani1.
Costoro nel 739, cessato di vivere Gregorio, senza attendere che il Re Liutprando avesse imposto loro altro Duca estraneo, e neppure Gisulfo, che nel frattempo era stato educato alla corte di Pavia (forse con sentimenti tutti regii) elessero Duca Godescalco. Il quale non tardò ad allearsi con il Duca Trasmondo di Spoleto, e a muovere ostilità a Liutprando, con esito propizio. Però questi non se ne stette, imperocchè, appena sottomesso il ducato di Spoleto, e scacciatone Trasmondo, marciò sopra Benevento. All’accostarsi di lui Adescalco fuggì; ma fu ucciso mentre s’imbarcava per la Grecia.
Allora Liutprando mise a capo di questo ducato il giovane Gisulfo, di sopra nominato, il quale dominò per nove anni, dal 742 al 751. Egli fece ricchi doni all’accennato Monastero di S. Sofia a Ponticello e al Monastero di monache di S. Maria in Cingla, con la sua protezione feudale. Più largo ancora di favori fu verso Montecassino, che dotò pure di un certo potere temporale.
Naturalmente, memore del benefizio fattogli da Liutprando, Gisulfo gli si mantenne devoto, fino a imporre lo stesso nome a
- ↑ Hirsch, op. cit. pag. 87.
Rettori di Benevento, quando questa città passò nel dominio Pontificio, e vi si mantennero, come vedremo in altro posto, sino al 1321, epoca in cui passarono ad abitare nel Castello a Porta Somma (vedi Borgia, Mem. Ist. di Benevento, parte II. pag. 105, 108 e 196).