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della chiesa cattedrale di benevento 429


Poche altre parole intorno alla descrizione della facciata del nostro Duomo. I fondati delle arcate dell’ordine inferiore in cui non son le porte sono divisi sino all’imposta a corsi orizzontali eguali con fascette, già da me descritte, ornate variamente. Nel centro dell’arco di due di queste stesse arcate laterali alla porta maggiore vedonsi le solite formelle a piani rientranti, come nel Duomo di Troia e nei monumenti simiglianti della Toscana. Gli archivolti delle lunette sulle porte laterali sono a ferro di cavallo. Il rosone centrale dell’ordine superiore (fig. 14) è assai caratteristico: dodici colonnine di forma piramidale molto allungata, senza base e con capitello con foglia d’acqua, sui quali al centro girano degli archetti a pieno centro, formano la raggiera; nei campi fra di esse, invece dei vetri, evvi un elegantissimo musaico in campo d’oro con graziosissimi viticci con grappoli ed uccelli policromi; il circolo di mezzo, anche a musaico, porta il solito agnello mistico. Questo rosone, di spiccato stile bizantino, non par dubbio che provvenga da altri monumenti di epoca anteriore. Meno alcuni elementi bestiarii assai rozzi, tutti gli altri ornati medievali che entrano nella composizione di questa facciata, sono eleganti e lavorati con una tecnica superiore di molto al periodo artistico cui si appartengono. Mi dispiace non poterne dare quei particolari che vorrei, avendo trovato qualche ostacolo di rilevarli all’altezza a cui son messi.

Ed ora qualche cosa intorno al campanile. Esso, come vedemmo, fu fabbricato nel secolo appresso a quello in cui surse la facciata, e la deturpò, occupandone un’arcata dell’ordine inferiore; come pure deturpò la pianta del tempio (Tav. LV, lettera N). Esso sopra di un basamento s’innalza quasi tutto liscio come un prisma quadrato sino al piano delle campane; solo alcuni cippi sepolcrali scolpiti e altri frammenti romani vi si vedono incastrati. Questo prisma è coronato da un cornicione molto sporgente, sostenuto da robuste mensole. Su di esso si aprono quattro finestroni bifori, uno per facciata, a sesto acuto con occhio trilobate nel mezzo del timpano. Una colonna di granito con capitello corintio romano sostiene i due archi, che con l’altro estremo si scaricano contro il grosso della muraglia. Un capitello dorico, rovesciato, identico a quelli dell’interno del Duomo, fa