Pagina:Meomartini - I monumenti e le opere d'arte della città di Benevento.djvu/467

Da Wikisource.

della chiesa cattedrale di benevento 431

ziate il doppio di quello della nave maggiore, come al presente. Però è da osservare che delle colonne delle navi minori cinque soltanto sono antiche, tre nella nave sinistra con i rispettivi capitelli, e due nella destra con un sol capitello, mentre l’altro è moderno. Avendo molto sofferto queste due navi con i tremuoti del 1688 e del 1702, l’Arcivescovo Orsini le ricostruì quasi a nuovo, sostituendovi quattordici colonne di due pezzi ciascuna, che egli comprò a Napoli nel 17121. Le antiche colonne coi capitelli dorici della nave maggiore e le cinque che avanzano delle minori provvengono certo da un sol monumento romano. Qualche scrittore beneventano2 con alquanta poesia le ha messe a decorare un tempo nientemeno che l’arco Traiano, quasicchè i monumenti simiglianti abbiano mai avuto altra decorazione oltre la propria; altri3 ha ritenuto che esse abbiano fatto parte del tempio di Giove Capitolino, il quale, secondo lui, sarebbe stato proprio nel sito della cattedrale; altri4 che abbiano fatto parte della scena dell’antico teatro. Ma anche egli erra, perchè quelle colonne son troppe, e perchè l’ordine dorico non sarebbe stato confacente alla scena del teatro. Io, nella incertezza, lascio le cose impregiudicate. Queste colonne, insieme con i loro capitelli, furono maltrattate sconciamente a causa di un voluto restauro, per effetto del quale ora le si vede tutte rappezzate, con i capitelli deturpati. Siffatto scempio mi risparmia di indagare l’autore di simile vandalismo, il quale trova riscontro in tanti altri che oggi si compiono dai mestieranti dell’arte architettonica.

Su di questa pianta antica si vede il coro situato nella nave maggiore, donde lo rimosse l’Arcivescovo Arigonio e dove lo riportò, come vedemmo, l’Arcivescovo Landi, finchè il Capitolo dopo la morte di costui non l’ebbe ripristinato in fondo all’abside, dove oggi si vede. In questa pianta vedesi pure spiccatamente la nave traversa che un tempo formava i due bracci della croce latina.

Il soffitto attuale della nave maggiore, iniziato dall’Arcive-

  1. Manoscritto citato di Feoli, pag. 31 a tergo.
  2. Giov. De Nicastro, Benevento Sacro, manos. cit. pag. 51.
  3. Giordano De Nicastro, mem. istor. di Benevento, manos. cit. pag. 248.
  4. Alfonso De Biasio, manos. cit.