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Pagina:Meomartini - I monumenti e le opere d'arte della città di Benevento.djvu/538

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502 giudizii finora pronunciati

non è però ancora compiuto; quando sarà finito, costituirà un bel vanto per la storia, della nostra arte italiana.»

»Ivrea, 19 Ottobre 1893.

Alfonso Professione



Il dotto archeologo tedesco E. Petersen, primo segretario dell’Imperiale Istituto Archeologico Germanico, scriveva all’Autore di quest’opera in data 22 Giugno 1892 da Roma:

»La sua descrizione dell’Arco ha corretto tanti e tanti errori divulgati, che poco resta da correggere per un altro, e quel poco che io potrò forse contribuire alla conoscenza di un monumento tanto insigne e fino agli ultimi tempi oscurato da interpretazioni perverse, lo saprà fra poco.

»Dinanzi al monumento stesso io con molto piacere ho potuto constatare che Lei con giudizio sano e mente spregiudicata ha veduto e descritto ciò che vi è raffigurato di fatto, mentre altri furono ingannati o dalla propria fantasia o da quella dei disegnatori.

»E quanto è il progresso dalle incisioni anteriori, più o meno interpolate alle eliotipie schiette e buone della sua opera! Se per qualche scena si può dubitare se la sua spiegazione sia giusta o no, ciò proviene dalla incompleta conoscenza che abbiamo della vita di Traiano».


Lo stesso illustre archeologo nel dicembre del 1892 tenne in Roma nel sudetto Istituto una conferenza sull’Arco di Traiano a Benevento, e di essa mandò copia all’Autore di quest’opera con la seguente dedica di suo carattere: «Al Chiarissimo Sig. Almerico Meomartini più di ognun altro benemerito dell’Arco di Benevento. Omaggio dell’Autore.» Di tal Conferenza, estratta dal Bollettino dell’Imp. Istituto Archeologico germanico (Vol VII anno 1893 - Fasc. 3.°) riproducesi qui il presente brano:

»... Questo monumento, insigne per l’Architettura, più insigne per le scolture numerose e assai ben conservate, fino a poco fa non poteva essere giustamente apprezzato. I disegni