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atto secondo 129


          basto solo al gran cimento,
          quando langue il tuo valor.
               Rende giusto il tradimento
          chi punisce il traditor. (parte)

SCENA IX

Medarse e detto.

Medarse. Come! Nessuno è teco?
Siroe.  Ho sempre a lato
la crudel compagnia di mie sventure.
Medarse. Son giá quasi sicure
le tue felicitá. Deve a momenti
qui venir Cosroe, e forse
a consolarti ei viene.
Siroe.  Or vedi quanto
sventurato son io: del padre invece,
giunse Medarse.
Medarse.  Il tuo piacer saria
poter senza compagno
seco parlar. Porresti in uso allora
lusinghe e prieghi, e ricoprir con arte
sapresti il mal talento.
Semplice, se lo speri! Io nol consento.
Siroe. T’inganni. A me non spiace
favellar, te presente:
chi delitto non ha, rossor non sente.
Pena in vederti è il sovvenirmi solo
ch’abbia fonte comune il sangue nostro.
Medarse. Sará mio merto e la corona e l’ostro.