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ATTO TERZO

SCENA I

Porto di mare con navi per l’imbarco d’Enea.

Enea con séguito di troiani.

Compagni invitti, a tollerare avvezzi
e del cielo e del mar gl’insulti e l’ire,
destate il vostro ardire,
ché per l’onda infedele
è tempo giá di rispiegar le vele.
Andiamo, amici, andiamo.
Ai troiani navigli
fremano pur venti e procelle intorno:
saran glorie i perigli,
e dolce fia di rammentarli un giorno.

SCENA II

Iarba con séguito di mori, e detti.

Iarba. Dove rivolge, dove
quest’eroe fuggitivo i legni e l’armi?
Vuol portar guerra altrove,
o da me col fuggir cerca lo scampo?
Enea. Ecco un novello inciampo.
Iarba. Per un momento il legno
può rimaner sul lido.
Vieni, se hai cor; meco a pugnar ti sfido.