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atto primo 153


Tito.   Barbara inchiesta,

che agli estinti non giova, e somministra
mille strade alla frode
d’insidiar gl’innocenti! Io da quest’ora
ne abolisco il costume; e, perché sia
in avvenir la frode altrui delusa,
nelle pene de’ rei cada chi accusa.
Publio. Giustizia è pur...
Tito.   Se la giustizia usasse
di tutto il suo rigor, sarebbe presto
un deserto la terra. Ove si trova
chi una colpa non abbia, o grande o lieve?
Noi stessi esaminiam. Credimi: è raro
un giudice innocente
dell’error che punisce.
Publio.   Hanno i castighi...
Tito. Hanno, se son frequenti,
minore autoritá. Si fan le pene
familiari a’ malvagi. Il reo s’avvede
d’aver molti compagni; ed è periglio
il pubblicar quanto sian pochi i buoni.
Publio. Ma v’è, signor, chi lacerare ardisce
anche il tuo nome.
Tito.   E che perciò? Se il mosse
leggerezza, nol curo;
se follia, lo compiango;
se ragion, gli son grato; e se in lui sono
impeti di malizia, io gli perdono.
Publio. Almen...