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Pagina:Metastasio, Pietro – Opere, Vol. III, 1914 – BEIC 1885240.pdf/285

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atto primo 279


Cambise. Se gli ospitali numi

si veneran fra voi, mostrami, amico,
del sacrifizio il loco. Anch’io straniero
vengo la pompa ad ammirarne.
Mitridate.   Io stesso
colá ti scorgerò. (No, non m’inganno:
egli è Cambise.) (guardandolo attentamente)
Cambise.   (Ed Arpago non trovo!)
Mitridate. (Scoprasi a lui...) Ma chi vien mai?
Cambise.   Son quelli
i reali custodi?
Mitridate.   Anzi il re stesso.
Cambise. Astiage! (sorpreso)
Mitridate.   Sí.
Cambise.   Lascia ch’io parta.
Mitridate.   È troppo
giá presso. Fra que’ rami
colá raccolti in fascio
célati.
Cambise.   Oh fiero incontro! (si nasconde)

SCENA VII

Astiage, Mitridate e Cambise celato.

Astiage. (chiudendo la porta) Alcun non osi

qui penetrar, custodi.
Mitridate. (A che vien l’inumano?
O giá vide Cambise, o sa l’arcano.)
Astiage. Chi è teco? (guardando sospettosamente intorno)
Mitridate.   Alcun non v’è. (Tremo.)
Astiage.   Ricerca
con piú cura ogni parte. (va a sedere)
Mitridate.   (Il vostro aiuto,
santi numi, io vi chiedo.) (fingendo cercare)