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atto primo 281


Mitridate. (Ah! quasi per timor tradii me stesso.)

Cambise. (Barbaro!)
Astiage.   E ben?
Mitridate.   (Per affrettar che parta,
tutto a lui si prometta.) Ad ubbidirti,
mio re, son pronto. (risoluto)
Cambise.   (Ah, scellerato!)
Astiage.   All’opra
solo non basterai: sceglier conviene
cauto i compagni.
Mitridate.   Oltre il mio figlio Alceo,
uopo d’altri non ho.
Astiage.   Questo tuo figlio
bramo veder.
Mitridate.   (Nuovo spavento. Almeno
si liberi Cambise.) Alle reali
tende, signor, tel condurrò.
Astiage.   No: voglio
qui parlar seco. A me lo guida.
Mitridate.   Altrove
meglio...
Astiage. (sostenuto) Non piú: vanne, ubbidisci.
Mitridate.   (Oh Dio!
in qual rischio è Cambise e Ciro ed io!) (parte)

SCENA VIII

Astiage e Cambise celato.

Astiage. E pur dagl’inquieti

miei seguaci timori
parmi di respirar. Non so s’io deggia
alla speme del colpo o alla stanchezza
delle vegliate notti
quel soave languor, che per le vene