Pagina:Metastasio, Pietro – Opere, Vol. IV, 1914 – BEIC 1885923.djvu/195

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atto primo 189


Demetrio.   Che! sola in tanto

rischio vuoi rimaner?
Berenice.   Rischio piú grande
per la mia gloria è il venir teco. Avrebbe
l’invidia allor per lacerarne alcuna
apparente ragion. Giá il tuo ritorno
ne somministra assai. Parti; rispetta
del padre il cenno e l’onor mio.
Demetrio.   Non bramo
che conservarti a lui,
vendicarlo e morir. Soffri ch’io possa
condurti in salvo; e non verrò, lo giuro,
mai piú sugli occhi tuoi.
Berenice.   Giurasti ancora
l’istesso al re.
Demetrio.   Disubbidisco un padre,
ma per serbarlo in vita. Ei non vivrebbe,
se ti perdesse. Ah! tu non sai qual sorte
d’amore inspiri. Ha de’ suoi doni il cielo
troppo unito in te sola. Ov’è chi possa
mirarti e non languire?
perderti, Berenice, e non morire?
Berenice. Prence! (severa)
Demetrio.   (Che dissi mai!)
Berenice. (con severitá)  Passano il segno
queste premure tue.
Demetrio.   No; rasserena
quel turbato sembiante:
son premure di figlio, e non d’amante.
Berenice. Non piú: lasciami sola.
Demetrio.   Almen...
Berenice.   Non voglio
udirti piú.
Demetrio.   Ma qual delitto...
Berenice.   Ah! parti:
Antigono potrebbe