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ATTO PRIMO

SCENA I

Vasta ed amena campagna irrigata dal fiume Bostreno, sparsa di greggi e pastori. Largo, ma rustico ponte sul fiume. Innanzi, tuguri pastorali. Veduta della cittá di Sidone in lontano.

Aminta, assiso sopra un sasso,
cantando al suono delle avene pastorali; indi Elisa.

Aminta.   Intendo, amico rio,

     quel basso mormorio;
     tu chiedi in tua favella:
     — Il nostro ben dov’è? —
          Intendo, amico rio...
  (vedendo Elisa, getta le avene e corre ad incontrarla)
Bella Elisa, idol mio,
dove?
Elisa.   A te, caro Aminta. (lieta e frettolosa)
Aminta.   Oh dèi! non sai
che il campo d’Alessandro
quindi lungi non è? che tutte infesta
queste amene contrade
il macedone armato?
Elisa.   Il so.
Aminta.   Ma dunque
perché sola t’esponi all’insolente
licenza militar?