Pagina:Milani - Risposta a Cattaneo, 1841.djvu/115

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scrivere nulla di concreto e di positivo nel progetto sommario della strada ferdinandea circa al numero ed alla entità relativa delle stazioni;

e più immaturo e più incauto ancora sarebbe stato il dir nulla di positivo, di concreto, di particolareggiato circa alle fabbriche d’azienda da disseminarsi lungo la strada, come:

i serbatoi d’acqua calda per rifornire d’acqua le macchine locomotive;

i caselli di esazione, e quelli perle guardie delle strade che s’intersecano;

perchè la posizione ed il numero dei fabbricati dei due primi titoli sono un corollario del numero e della posizione delle stazioni;

perchè i caselli, o ricoveri delle guardie, non si possono determinare nè in numero, nè in posizione nel progetto sommario, e nemmeno nel progetto particolareggiato, ma si possono determinare in numero e posizione soltanto all’atto della esecuzione della strada, e dopo i concerti stabiliti coi proprietarii dei terreni che si attraversano, e delle case vicine, e dopo quelli coi comuni, coi consorzi: poiché questo numero e questa posizione dei ricoveri delle guardie dipende dal profitto maggiore o minore che si può ritrarre dalle case già esistenti lungo la linea, prendendone qualche parte a pigione; dal numero maggiore o minore delle strade che rimarranno effettivamente attraversate dopo i convegni conclusi per la riunione di più strade in una sola nel luogo del passaggio.

Ed ecco perchè nel progetto a stampa non si fa parola particolare dei caselli delle guardie, e non perchè io li abbia dimenticati come mi accusa il dottore Cattaneo.

338.° Tutto quello che far si poteva e si doveva nel progetto sommario, circa alle fabbriche di azienda., era di

accennare la difficoltà di concludere, e le cause di queste difficoltà;

tra le stazioni additare intanto le indispensabili, quelle delle città, e dopo queste, quelle che sembrassero le meno mutabili;

stabilire, per tutte le fabbriche di azienda della strada, una somma che fosse proporzionale al transito attribuitole nel bilancio, prendendo in questo, per norma, l’esperienza di strade di ferro prossimamente di eguale lunghezza, costruite in modo simile ed in paesi di condizioni economiche possibilmente simili a quelle del Regno lombardoveneto;

finalmente ripartire, in via d’avviso, questa somma totale relativa a tutte le fabbriche d’azienda sulle stazioni additate, seguendo, nel riparto, un largo rapporto proporzionale alla loro presuntiva importanza.

33g.° Tutto questo ho detto, tutto questo ho fatto nel progetto sommario a stampa (pagine i3 e 14 — paragrafi 48 e 49 del progetto). Ho detto:

«Le stazioni intanto sono dodici, una a ciascuno degli estremi delle sezioni (tredici con quella di Bergamo ).

» Intanto sono dodici, e agli estremi delle sezioni, perchè potrebbe darsi che le lezioni » della esperienza insegnassero a mutarle di luogo de a accrescerle di numero. Ed è ap» punto perchè in fatto di stazioni stimasi prudente studiar innanzi tutto i movimenti di y uomini e di cose die saranno per invilupparsi, e il dove e il come saranno per isvilupparsi, » che non si propone per esse alcuna disposizione di fabbricati, alcun progetto di costru» zione, limitandosi a comprendere, in massa, nel preventivo la somma per un tal titolo oc» corrente: sulle prime si farà il puro indispensabile, e lo si farà in via provvisoria; a cose » avviate si deciderà quello a cui convenga appigliarsi in via definitiva e stabile ».

34o.° È dunque evidente, per chiunque abbia avuto la bontà di leggere il progetto mio,

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